Pazienti oncologici e Covid-19: le precauzioni da prendere


Covid-19: il decalogo delle buone prassi da seguire - Oncologia e Covid19 -  ARTOI

I pazienti oncologici sono a maggior rischio di contrarre COVID-19?

Statisticamente i pazienti oncologici sono da sempre una categoria più soggetta alle infezioni virali e batteriche e alle loro eventuali complicanze .Non abbiamo ragione di credere che sia diverso nel caso della nuova infezione da Covid-19. Per questo i pazienti oncologici devono stare particolarmente attenti. 

Al di là del dato medio, la suscettibilità alle infezioni varia da caso a caso e dipende da:

  • tipo di cancro;
  • stadio di avanzamento; 
  • terapie in corso.

Per questo il consiglio fondamentale rimane quello di ascoltare le indicazioni del proprio medico curante e di seguire le regole di comportamento che dovremmo adottare tutti per ridurre il rischio di contagio.

Le terapie oncologiche aumentano il rischio di infezione?

Al momento non esistono dati scientifici certi riguardo l’impatto delle terapie oncologiche sul rischio di contrarre l’infezione da nuovo coronavirus, né sul rischio di sviluppare maggiori complicanze. 

Tuttavia, in analogia con quanto avviene per le altre infezioni virali, è ragionevole credere che la chemioterapia, essendo immunosoppressiva, aumenti il rischio di contrarre il virus e di sviluppare forme più gravi della malattia.

Non c’è invece ragione di credere che la radioterapia o l’immunoterapia costituiscano degli elementi di rischio particolare, perché non agiscono in modo immunosoppressivo e non mettono quindi in difficoltà le difese del nostro organismo. 

Come devono comportarsi i pazienti oncologici

La prima cosa da dire è che in generale i pazienti malati di cancro non devono sospendere le terapie per paura di contrarre COVID-19. L’unica accortezza è quella di avvisare il proprio medico curante, per telefono, a fronte di una sintomatologia riconducibile all’infezione da coronavirus. Sarà solo il medico curante a valutare quando e se rimandare temporaneamente il trattamento.

Mentre è possibile che i pazienti guariti si vedano spostare alcune visite ambulatoriali nell’ambito dei controlli periodici di follow-up( seguire dopo la cura) almeno nel momento di maggiore criticità dell’epidemia e conseguentemente dei presidi sanitari, con l’obiettivo di tutelare la salute dei pazienti.

In assenza di sintomi simil influenzali la cosa migliore è continuare il proprio protocollo di cura e seguire i comportamenti indicati dal Ministero della Salute a tutti i cittadini per evitare il diffondersi del contagio. 

Le misure di protezione per evitare il contagio

Tra i comportamenti indicati dal Ministero della Salute, che vanno seguiti anche dalle persone che si prendono cura dei malati, ci sono:

  • lavarsi spesso le mani, per almeno 20 secondi;
  • evitare di stringere la mano; 
  • mantenersi ad almeno un metro di distanza dagli altri;
  • evitare di toccarsi la faccia, soprattutto prima di essersi lavati le mani;
  • pulire bene le superfici;
  • evitare i contatti con le altre persone se si manifestano sintomatologie simil influenzali;
  • muoversi il meno possibile e solo per motivazioni urgenti.